“Under The Skin” è il titolo del nuovo album degli Acajou, formazione italianissima con un lungo percorso artistico alle spalle. La formazione nasce infatti nel 1993 e mette in fila tante diverse esperienze dettate anche dalle spinte dei vari periodi. Molta attività live, molte trasformazioni che scandiscono comunque una crescita e nel 2000 l’album d’esordio dopo svariate collaborazioni.
L’ultima produzione (per l’etichetta ®esisto) è appunto questo “Under The Skin” può essere considerato l’album della maturità dopo che la band agli inizi degli anni ’90 era stata considerata la capostipite degli stoner italiani. Ci troviamo al cospetto di otto tracce che sanno fondere mirabilmente ciascuna delle singole personalità del gruppo, che non annegano mai la voce di Marco Tamburini, pur avvolgendola spesso di note forti, che creano atmosfere costantemente presenti ma mai invasive. E’ questo album una di quelle raccolte che potrebbero accompagnare un viaggio, generando una piacevole alternanza di situazioni e sensazioni che la musica, sempre ben strutturata, e la voce che si coniuga con essa, rendono piacevole l’ascolto. Va detto, non ci sono capolavori tra quegli otto brani, ma la professionalità della band compensa ampiamente le non sempre originalissime esecuzioni. Puntuali gli arrangiamenti, anche questi sintomo di maturità artistica e giusta la scelta di un percorso su otto tracce senza voler andare oltre ad una dimensione che avrebbe rischiato di essere meno attraente. Un buon lavoro insomma, come si addice ad un gruppo di musicisti che tanto mondo hanno attraversato.