Un filo di voce che richiama mondi lontani. Yasmine Hamdan è una cantante libanese che si affaccia sulla dimensione musicale italiana in punta di piedi, conscia di essere portatrice di un progetto di nicchia con il suo album “Ya Nass”.
Suoni lievi, mai invadenti, una voce dolce e modulata e, soprattutto, le atmosfere di un mondo per noi ancora così distante pur se, gli arrangiamenti dei brani contenuti in questo cd, già rappresentano un’efficace contaminazione tra musicalità mediorientali ed occidentali. Lo si coglie sin dal brano introduttivo, “Deny”, quasi sussurrato su di un tappeto musicale delicato ed evocativo. Nella stessa orbita si colloca il brano che segue, “Shouei”, nel quale i toni suadenti di Yasmine assumo a tratti contorni sensuali e carezzevoli. Atmosfere con qualche concessione, seppur minima, al pop a noi più noto le troviamo in “Enta Fen, Again” ma il brano successivo, “La Mouch” è forse il più arabeggiante dell’intero album e ci richiama con forza alle origini dell’artista. Delicata “Beirut” e più intensa “Aleb” che consente alle esile voce di Yasmine di decollare con fragili ali che concedono a chi ascolta sensazioni quasi oniriche. Poi, un paio di brani di poco conto nell’ambito dell’intera operazione e l’approdo al “Ya Nass”, la canzone che dà il titolo all’intero album e nella quale la cantante concede maggiore respiro ad arrangiamenti più meditati e meno scontati. Nell’insieme un lavoro assolutamente interessante che ha il merito “avvicinare” un pubblico avvezzo a musicalità diverse ad una dimensione artistica per noi insolita, senza deludere le attese di chi ascolta né snaturare il percorso culturale e di appartenena etnica dell’artista.