Cresciamo con la musica. Non con i “tromboni”

“Un’altra Music@” si arricchisce di…..spazio. Come annunciato sui numeri scorsi, in attesa di una revisione grafica già in fase di progettazione, la priorità della nostra rivista era e rimane quella di riuscire a dare la maggiore evidenza (e quindi il maggiore spazio possibile) agli artisti dei quali vogliamo parlare. E’ un dovere che sentiamo nostro, alla luce del continuo flusso di cd che approdano in redazione e del moltiplicarsi di comunicati e notizie che giungono al nostro indirizzo dal mondo della musica indipendente. Sinceramente, quando questo progetto venne avviato, non avremmo immaginato che in poco più di un paio di anni saremmo riusciti a conquistarci uno spazio tanto significativo. E non lo avremmo potuto immaginare soprattutto perchè il mio intendimento, che ribadisco quasi quotidianamente a chi collabora con la nostra rivista, è sempre quello di lavorare con estrema schiettezza, rappresentando nel modo più semplice ed immediato il nostro pensiero, facendoci carico anche del dissenso di chi può, com’è giusto che sia, non riconoscersi nelle nostre valutazioni. Ma una cosa è certa: qui non ci sono discografici che acquistano spazi di pomozione, non ci sono inserzionisti che pagano solo a determinate condizioni, non esistono altri percorsi al di fuori di quelli di una rivista che vuole parlare di musica, vuole farlo esprimendo giudizi anche severi, trattando talvolta percorsi artistici non condivisi, ma comunque presenti e significative nel mondo indie. Con la fermezza di queste convinzioni i prossimi passi saranno rivolti ad un progressivo ampliamento della mailing list, che oggi conta poco meno di 7mila contatti. Impresa non semplice poiché dietro agli intrecci delle normative sulla privacy si celano spesso incomprensioni, timori di raggiri o di richieste di denaro. E’ questa una ulteriore occasione per ribadire che chi riceve la nostra rivista online, non riceverà mai richieste di denaro ad essa riconducibili, né impegnative di alcun genere. Chi lo desidera può cancellarsi e chi lo vuole può iscriversi, con la massima semplicità. Non ci piacciono sinceramente i “tromboni” (ma fortunatamente sono stati pochissimi) che hanno minacciato chissà quali azioni nei nostri confronti non avendoci “autorizzati” all’uso dei loro indirizzi. Dimenticando che circolano ormai costantemente mail aperte inviate a decine di persone, i cui indirizzi compaiono, senza ricorrere ad alcuna ricerca forzata, negli elenchi dei destinatari. Chi ama davvero la musica o quanto meno ha la curiosità della lettura e dell’ascolto, non è neppure stato sfiorato da questi pensieri. Chi invece se ne è fatto paladino, ci ha fatto un favore togliendosi dai piedi. Andiamo orgogliosi dei nostri lettori, non di coloro che vivono meste esistenze combattute tra le pieghe di codici e codicilli, credendosi importanti.

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