Lei si fa chiamare semplicemente Olga. Meglio, Olga del Madagascar. Ed ha recentemente realizzato un cd che contiene nove brani, ma ha un solo obiettivo. “Ho sempre pensato che il taglio delle foreste non provocasse ferite irreparabili” scrive Olga nella presentazione del suo lavoro “finchè non ho visto i tronchi del ‘bois de rose’ sanguinare sotto i colpi delle accette. E ho pianto. Ora dico basta. Combatterò per sempre affinchè le nostre foreste magiche possano rimanere intatte”.
Da qui l’idea del cd, dedicato “al mio popolo ed alle nostre foreste” affinchè possano convivere in serenità. Molti gli Enti dediti alla tutela ambientale che hanno sostenuto questo progetto. Tra questi compaiono anche la Regione Piemonte ed il Wwf. Olga canta in diverse lingue, le sue canzoni sono delicate e lievi, alcune risentono di contaminazioni reggae, altre spaziano tra il pop ed il cantautorale. Sono eseguite in varie lingue e ciò conferisce all’intero album un alito di universalità che ben si coniuga con gli obiettivi che si pone Olga.