Crifiu, rock in salsa mediterranea

Oggi parliamo di un gruppo davvero molto interessante nel panorama italiano, i Crifiu. Difficile incasellare il genere di questa band. Il loro sound decisamente trascinante è una sapiente miscellanea di pop-rock folk, di indubbio impatto. Colpisce la ricchezza e la qualità degli arrangiamenti musicali.

Impegnati da più di un anno in un tour nazionale, nei loro brani si avvalgono di collaborazioni eccellenti. Come arditi “cuochi musicali” propongono un menù molto vario e saporito, mescolando i sapori acri del rock con i profumi esotici, tra il dolce ed il piccante, della tradizione mediterranea. Il risultato è un piatto sempre molto gustoso, anche se a tratti di digestione un po’ difficile. Una delle caratteristiche più incisive della produzione dei Crifiu sono i testi: molto curati, sempre profondi ed impegnati. Inducono alla riflessione, poiché trattano argomenti di assoluta attualità: dall’ecologia alla solidarietà, dalla critica ai guasti prodotti dalla cultura consumistica, al rimpianto per le antiche tradizioni che si vanno perdendo, il tutto condito da una giusta dose di rabbia e senso di ribellione. Quest’ultima emozione trova spesso un buon veicolo espressivo nel ringhio feroce delle chitarre elettriche e della batteria “a palla”. Tuttavia, a nostro avviso, l’ingrediente rock è qualcosa che questo gruppo non dovrebbe certo rinnegare, ma usare con maggior parsimonia. In alcuni brani, un background musicale più minimalista e meno “rumoroso” avrebbe dato maggior risalto a testi di profondità e delicatezza sorprendenti (due per tutti: “L’infinito in un istante” e “L’orlo della sera”). Bellissima la miscellanea di suggestioni folk nella splendida “Dentro il viaggio”. Giustamente arrabbiata – e qui ben utilizzato il sound, – è “Niente scuse”, quasi un manifesto pro-ambiente, anche se troviamo fosse evitabile il refrain in inglese. Un inglese mal pronunciato e, tutto sommato, del tutto superfluo. Evocative e struggenti le note di “Rock & Raï” che propone un tema di grande attualità: le recenti ribellioni popolari in diverse nazioni che s’affacciano sul mediterraneo. Abili giochi di parole rendono ironico il contenuto, peraltro anche questo molto impegnato, di “Educato delirio”. E preziosa la citazione di un lungo monologo del grande Totò nella dolce e toccante “Preghiera del clown”. Ci auguriamo di sentire presto parlare di questo gruppo giovane e pieno di potenzialità. Una voce davvero originale, che avrebbe moltissimo da dire in un panorama musicale italiano spesso pervaso da banalità e mediocrità, sia nei suoni che nei contenuti.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su pinterest
Pinterest
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su telegram
Telegram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *