La politica della salsiccia

Ho voluto pubblicare integralmente l’intervista del collega Gabriele Ferraris de “La Stampa” perchè forse a raccontarle certe cose sono difficili da credere. Eppure, l’illuminata signora Tiraboschi, pare non abbia avuto il minimo pudore nel confessare candidamente, ad intervista pressochè conclusa, di essere alla direzione regionale piemontese della Cultura senza saperne nè punto nè poco.

 

E’ una dichiarazione di una gravità inaudita, anche perchè la trasposizione viene automatica ed induce ad alcune riflessioni inquietanti: il direttore della Sanità della Regione starà alla salute dei cittadini come la signora Tiraboschi sta alle scelte culturali? Dobbiamo prepararci ad un’ecatombe? Certo, fortunatamente, al di là di questi soggetti che non hanno nè patria nè decoro, rimane il buon senso di tanti professionisti dei singoli settori che mettono al servizio dei cittadini la loro esperienza e la loro passione, consentendo a tutti noi di uscire quasi sempre interi e quasi sempre vivi dagli ospedali pubblici e di poterci ancora accostare a percorsi culturali alternativi rispetto a quelli che dietro al paravento del markeìting e della crisi, tradiscono la politica della salsiccia. La signora Tiraboschi sarebbe una straordinaria aninatrice per una qualunque Pro Loco. La discriminante sono i numeri? Ma perbacco! è un problema di facilissima risoluzione. Si dia fiato alle orde del “liscio non ti lascio”, del tango strascicato e del revival lacrimoso ed il gioco è fatto. Piazze piene, costi contenuti, gente contenta in un turbinio di danze che lascia strascichi di fritti e di birra. Purtroppo però, la suddetta signora, è responsabile della direzione Cultura della Regione: quel luogo in cui ci si dovrebbe occupare di opere d’arte e musei, di salvaguardia dei patrimoni rappresentati anche da piagnucolosi cantautori, registi teatrali e cinematografici che puzzano d’impegno, strutture che hanno vissuto parte della storia di questo Paese recando testimonianze che della cultura intorno alla quale si sono sviluppate sono l’irrinunciabile fondamenta. E, sapete una cosa? la signora Tiraboschi, se si candidasse in qualche partito politico, otterrebbe anche ampi consensi perchè il popolo della salsiccia è di gran lungo più numeroso e rumoroso di quello della cultura. Rassegniamoci.

 

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