C.N.S.T., UN ROCK…PONDERATO

“Babilonia” è l’album dei Cieli Neri Sopra Torino, un duo composto da Mauro Caviglia e Gian Piero Morfino che in queste otto tracce presenta quello che riteniamo possa considerarsi una sorta di campionario della loro creatività (va detto comunque per inciso che testi e musica sono di Caviglia eccezion fatta per un paio di collaborazioni).

 

 

L’album si apre con “L’ombra” che propone immediatamente la voce piena ed intensa di Caviglia, capace di imporsi all’attenzione sin dalle prime battute. Con “Eleonora” si entra in una dimensione rock più invasiva ed anche la voce prima persuasiva diviene quasi iraconda in un crescendo di note che si contrappone alla voluta ripetitività del testo. “Apocalisse”, di cui avevamo già avuto modo di apprezzare la pubblicazione del singolo/videoclip, è una canzone bella ed imperiosa nella quale la voce s’incornicia in un bel “giro” di chitarra per andare a dipingere scenari…apocalittici, ma forse non del tutto improbabili. Con “Ben” si torna al rock più “cattivo”, con tanta batteria ed una dinamica travolgente che, almeno in parte, fa perdonare quanto si perde del cantato che annega nella musica.  “Storia di un dj” ci riporta alla chitarra piena di Caviglia ed alla sua voce che ben asseconda l’andamento più lento ed amaro del brano. “Cieli neri sopra Torino” ha una linea melodica di facile fruibilità e reca un messaggio che “arriva” ad una certa profondità emotiva, rivelando la contrapposizione evidente tra i cieli azzurri dell’utopia e quelli neri della realtà.  “Occhi chiari” è un brano breve che  Caviglia ha composto con  Giovanni Facelli, una canzone di poco più di due minuti ossessiva, penetrante, inquietante. E si va a chiudere con “Fiume” che vede anche la collaborazione di Francesco Seitone; non si tratta di un brano indimenticabile, si potrebbe definire un medio rock per una degna, ma non entusiasmante, chiusura del cd. Complessivamente si tratta di un buon lavoro nel quale emergono sin da subito le potenzialità del duo e la capacità di proporre quasi sempre un rock a tratti spigoloso, ma spesso ragionato e riconducibile per questo ad una dimensione cantautorale. (Cieli Neri Sopra Torino – “Babilonia” – Orzorock Music).

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