Ascoltare musica emergente regala talvolta piacevolissime sorprese a riprova che in questo oceano musicale dove viene gettato di tutto, qualcosa di buono ogni tanto lo si pesca. Ed è con piacere che ho ascoltato il nuovo album di Tota, “Senzacera”.
Il disco gioca subito una delle sue carte migliori raccontando di un amore finito in “Lacrimogeni”, ritmo allegro e ritornello che resta immediatamente impresso. Elemento fondamentale per un brano. “Gennaio” è una carezza al cuore per le parole sussurrate, per le parole ricercate, per le note che ti cullano per 4 minuti. Mira dritto ai romantici Tota con la consapevolezza di fare centro: “Dai vieni con me non te ne andare, porterò ancora i tuoi drammi a cantare...” solo per estrapolare una piccolissima frase da un testo che merita un ascolto ed una lettura. C’è tutto in questa canzone: l’amore fisico, l’amore finito e l’amore verso se stessi. Si riprende un po’ il ritmo della prima traccia con “Voglio soltanto”, rime e parole mai lasciate al caso per un testo di speranza verso un modo migliore ma “dove ci sei tu”. I tasti di un pianoforte aprono “Cosa vuoi” ed il peso delle parole: “C’è spazio per un altro come noi?” “Oggi non mi importa niente”, è una di quelle canzoni che risulta difficile raccontare, è l’amore il tema centrale ed ancora una volta vi invito caldamente a dedicarle un attento ascolto: “Giuro a vedere le stelle ti ci porterò”, è una promessa ad esserci. Ottima l’alternanza dei brani che mantiene attento l’ascolto e ci si imbatte così nella spensierata “Buenos Aires” e lo stesso ritmo fintamente scanzonato ci accompagna anche nell’ascolto di “Piombo”. Ma è con un sound nuovamente soft che si chiude il disco, “Egitto”: “tu mi ricordi il soffitto e io non l’ho toccato mai”. In conclusione Tommaso Tota pur non essendo un cantautore che lascia un’impronta nuova nel panorama discografico, con eleganza e semplicità si cuce addosso un sound familiare dal primo ascolto ed il risultato sono otto gradevolissimi brani. Da inserire sicuramente nella vostra playlist.