Si affaccia nel panorama discografico la band folk romana Presidenti a Tempo Perso che fa capo a Matteo Rotondi, autore di musiche e testi. L’ep d’esordio è “Crepa, cuore”, prodotto nello studio Impronte Records con l’etichetta Terre Sommerse – LaChimera dischi.
Venti minuti di musica per sette tracce che sono un timido tentativo di farsi notare in un mercato discografico fin troppo affollato. Se nelle intenzioni l’audacia andrebbe premiata, nella pratica proprio non si riesce se non per piccole cose. La prima traccia “Preludio” offre all’ascoltatore un approccio piacevole. Meno di due minuti per raccontare un amore finito: una casa vuota che diventa troppo piccola per contenere il dolore di chi resta. Il pezzo più interessante dell’ep, ma che finisce nel momento in cui lo stai apprezzando. “Tutto tace” ha come tematica il silenzio con il quale è sempre difficile convivere. Se la tematica poteva offrire spunti interessanti, il brano finisce con l’essere ripetitivo nelle parole e nella musica. Si prosegue con “Sollevamento pesi”: la musica è scanzonata, le parole messe in fila più per rima che per concretezza del testo. “Ottovolante” è un po’ una metafora di vita, una giostra che non sempre ti fa divertire. “Rottami” e “Rottami – Reprise“: un incidente dovuto ad un colpo di sonno raccontato dal punto di vista della vittima. Provano a creare suspance, ma non riescono a centrare del tutto l’obiettivo. “Attico” è un po’ come “Preludio”: promette bene ma poi si perde. Un vero peccato. Il disco risulta essere acerbo, senza un tratto distintivo. Manca il filo di Arianna che conduca l’ascoltatore per le sette tracce. Manca di coraggio questo progetto: testi e musiche andavano sviluppati di più, le canzoni convincono a fasi alterne tendenti al basso.