SANREMO, SCUSATE SE PARLIAMO DI CANZONI

Non è difficile immaginarlo. Dopo che la conferenza stampa dell’organizzazione (senza i conduttori, ma con il direttore di Raiuno) nella mattinata di ieri è stata spesa quasi completamente sul come ed i perché il sistema di votazioni possa essere esposto a “furbate” esterne, quella di oggi sarà monopolizzata dalla gag di Paolo e Luca su Berluconi e Fini. Lo si intuisce già dai titoli di stamane sulle prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali (ormai ridotti a tre o quattro): “A Sanremo si ride sul premier” (La Repubblica), “Le iene: “Ti sputtanerò”. Lega sui cachet. Benigni ospite” (La Stampa), “Il festival politico e il televoto” (Avvenire), “Belen ed Eli stelle all’Ariston. Luca, Paolo e il premier” (Il Giorno), solo il Corriere della Sera si sbilancia con “Oxa e Tatangelo eliminate”, parlando cioè del festival, in compenso per la pima pagina de il Giornale il festival di Sanremo non esiste, visto che viene  completamente ignorato. Sul fatto che Luca e Paolo potessero prendere di mira Berlusconi (cosa che sicuramente farà anche Benigni, non a caso atteso ospite), non vi erano molti dubbi visto che già ieri mattina, in sala stampa, qualcuno aveva cercato di fare “sbottonare” il regista Duccio Forzani che aveva assistito alle prove delle due iene, ovviamente a porte chiuse. E se ieri sera Gianni Moranti ha letto il comunicato-diffida sulle possibili irregolarità nel sistema di votazione dei cantanti è proprio perché in mattinata in sala stampa se ne era parlato troppo a lungo. L’alternativa alla “gag” di Paolo e Luca (per altro nemmeno così divertente), sono Belen ed Elisabetta Canalis, che qualcuno ha voluto definire “stelle” (ma di quale firmamento visto che il loro è un ruolo puramente ornamentale?) ed altri hanno invece notato per gli abiti, così come “Repubblica” ha sottolineato il nude-look di Giusy Ferreri, sentendo poi però, subito dopo, il bisogno di evidenziare che Santoro ha chiamato da “Annozero” Emma al teatro Ariston (e chi se ne frega?), tanto per non rischiare di non buttarla in politica. Va bene, ma le canzoni? Abbiate pazienza, capiamo quanto possa essere tedioso parlare di canzoni stando al festival di Sanremo, ma visto che si ostinano a chiamarlo “festival della canzone italiana”, sorge di tanto in tanto il dubbio che i protagonisti veri potrebbero essere i cantanti. E, allora, concediamoci un flash tra un Berlusconi sputtanato e le due stelline che suscitano sogni pruriginosi per dire che Roberto Vecchioni, La Crus e Emma e i Modà hanno portato sul palcoscenico dell’Ariston le cose migliori; Anna Tatangelo, Anna Oxa, Al Bano e Tricarico quelle peggiori. Non si comprende bene il ruolo di Battiato accanto a Luca MadonIa. Si rileva che Giusy Ferreri (sempre una gran voce) ha cambiato look per la trecentesima volta. Nathalie è partita da sola al pianoforte con una canzone che pareva promettente e che invece si è persa per strada, probabilmente per timore di risultare troppo noiosa in un’epoca in cui essere cantautori ispirati pare un passatempo per circoli privati. Patty Pravo ha semplicemente una brutta canzone che si sforza di interpretare come se fosse molto bella (i miracoli non sempre riescono neppure alle divinità). Scusate questa divagazione canzonettara poche ore prima di entrare in sala stampa per ascoltare i peana sulle iene e sul tricolore di Tricarico. A presto.

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