“CASAVACANZE” DI ANTONIO CLEMENTE SI RIEMPIE DI SUGGESTIONI

E’ in circuitazione “Casavacanze”, il quinto disco di Antonio Clemente, eclettico personaggio originario di Castelvetrano in provincia di Trapani, cantautore, poeta e pittore. E’ proprio la poesia il suo primo approdo artistico con la pubblicazione, nel 2004, di una raccolta di versi intitolata “Fiori di strada”, ma è la pittura che lo porterà al conseguimento della laurea all’Accademia di belle arti di Palermo con una tesi sull’opera di Carlo Carrà e la pittura italiana degli anni ’20.

Lascia la Sicilia e si trasferisce a Genova ove consegue la laurea specialistica all’Accademia del capoluogo ligure. Ma dietro l’angolo c’è anche la musica ed il suo primo Ep, “Infinito”, esce nel 2011. Da lì in poi, pur senza mai tradire la poesia (una sua lirica, “Mal d’Africa” viene inserita nell’antologia dei poeti italiani contemporanei “Haber Artem”) prosegue il suo percorso tra studio ed esibizioni live sino ad approdare a questo nuovo album che racchiude ben 16 tracce e vede la partecipazione di altrettanti musicisti, oltre ad un tenore ed un gruppo folk. Antonio Clemente con questo lavoro si conferma un cantautore di razza che ritrova il piacere di interpretare un paio di brani in dialetto siciliano rendendo omaggio alle sue origini (“Ciao mà” e “Lu terremmotu” sono due brani intensi e pieni di nostalgia), inserendo poi brani musicalmente più ricercati come “Summertime” (splendido il contrappunto della tromba) o divertenti come “Aprile” oppure brani come “La mia casa” , malinconico ed evocativo, che è cantautorato allo stato puro e che pone in risalto, come buona parte dei brani di questo album, una capacità narrativa che con ogni probabilità deriva dall’afflato poetico che anima Clemente. Come tanti altri cantautori, il nostro preferisce riempire le sue cmzoni di contenuti, senza andare alla ricerca di performances vocali particolarmente impervie, ma anche mette in risalto nei suoi brani arrangiamenti sempe puntuali che pongono in risalto la professionalità di chi con lui ha lavorato a questo progetto. Il disco, presentato allo Spazio Lomellini di Genova con un concerto eccellente nella sua spontaneità, è caratterizzato da interessanti scelte strumentali che riescono ad attraversare vari generi, dal folk al pop-rock sino al gipsy jazz, ma anche da tematiche che vanno a rappresentare le diverse e variegate sensibilità dell’artista, dal racconto di innamoramenti come “La finestra” (che ricorda a tratti i racconti dei vecchi cantastorie), a canzoni d’impegno come “Via della pace” o “Come il vento” . Insomma, una lunga galoppata  (forse anche un po’ troppo lunga, poichè 16 canzoni in un solo album sono impegnative per chi le incide, ma anche per chi ascolta) ma un percorso comunque piacevole proprio per le tante storie che Clemente racconta imbracciando una chitarra e rivelandosi al mondo con semplicità, ma anche con il sostegno di una passione lungamente coltivata.

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