Da pochi giorni è in circuitazione “Dimmi a che ora finisce l’amore”, il primo Ep di Blue Phelix (al secolo Francesco Franco, originario di Bari, ma cresciuto a Livorno; a soli sette anni inizia a prendere lezioni di chitarra e pianoforte ed a 11 anni ben figura ad un contest canoro nazionale su Disney Channel; terminato il liceo si trasferisce a Londra per studiare musica e songwriting; è del 2020 il suo primo singolo, “South Dakota”, in seguito alla partecipazione a “X-Factor”; successivamente pubblica alcuni altri singoli prima di approdare a questo nuovissimo Ep).
Saggia idea quella di Blue Phelix di realizzare un Ep contenente cinque tracce, evitando di avventurarsi prematuramente, come al contrario fanno tanti altri giovani artisti o sedicenti tali, nella realizzazione di un album, assai più impegnativo. Blue Phelix ha una voce piena che sa modulare portandola da toni poco più che sussurrati aprendola poi sino a dimensioni più ampie sempre con uguale dimestichezza, ma soprattutto, sempre in modo convincente. Di questo Ep mi sono piaciuti due brani in particolare: “Bandiera bianca” e “I nostri fiori”, meno convincenti gli altri tre. Però il tratto cantautorale emerge sempre, un tratto coerente con la sua età, ma assai interessante generazionalmente poichè Blue Phelix ha deciso di scrivere canzoni vere non seguendo tendenze e mode destinate ad un rapido esaurimento (ed in parte già esaurite). Tutto ciò rivela una buona personalità, che per altro emerge anche dalle sue canzoni che anche dal punto di vista testuale racchiudono percorsi narrativi non banali. E’ insomma un artista da tenere d’occhio che con questo suo lavoro offre qualcosa di interessante all’ascolto.