E’ uscito in questi giorni “Elefanti a Buckingam Palace”, il nuovo Ep di Granelli, una band costituitasi a Bergamo che nel 2021 aveva avviato nel migliore dei modi il proprio progetto approdando alle semifinali di Nuovi Suoni.
L’Ep appena pubblicato è caratterizzato da cinque tracce, molto omogenee, tutte in lingua italiana, con un denominatore comune scandito dalla semplicità, ma non dalla banalità. Giorgio, la voce del gruppo, ha un bel timbro ed una bella disinvoltura ed i musicisti che lo accompagnamo sanno farlo con incisività e discrezione, il che fa si che non si aprano mai i troppo frequenti quanto inconsapevoli conflitti tra voci e suomi tipici purtroppo di nolte band. Il genere di questi ragazzi è un pop scandito da testi molto efficaci che non hanno la pretesa di portare messaggi destinati a cambiare le sorti del mondo, ma che sono comunque piacevolmente narrativi e sanno raccontare di amori, di città, di emozioni e di stati d’animo sempre in modo lineare che rende gradevole l’ascolto. Tra queste cinque tracce non vi è il pezzo che da solo giustifica l’Ep, ma non vi sono neppure brani transitori, cioè più fragili, il che fa si he si possa parlare, come ho fatto all’inizio, di un lavoro omogeneo. Probabilmente Granelli è una band che non troveremo in vetta alle classifiche, ma chi ascolta il loro Ep ha una sensazione di freschezza, di un buon mix tra voce, suoni e testi e, soprattutto, di un prodotti non omologato, che va per la propria strada e quindi ha una sua personalità.