Con “Esodo” di Chiara Atzeni, ci troviamo di fronte a qualcosa di più di una mera raccolta di brani, ma piuttosto ad un progetto che comprende musica, parole ed una profonda ricerca storica, la quale prende le mosse dalle mai veramente riconosciute e narrate travagliate vicende che travolsero l’Istria, il Quarnaro, Fiume e Zara quando passarono dall’Italia alla Jugoslavia.
Le stesse vicende che costrinsero la famiglia della cantautrice ad abbandonare la propria terra, le proprie case, il senso stesso della propria vita. Al cd è infatti connessa anche la pubblicazione di ben due libri, uno nel 2022 e uno nel 2024 (quest’ultimo in forma di romanzo) che raccontano ed approfondiscono la medesima tematica.
Tutta la raccolta riecheggia questi sentori di addio, di abbandono, che sono il filo condutore che, in modo più o meno evidente, attraversa tutti i brani, a partire da quello che dà titolo all’album, e che è a mio avviso uno dei più equilibrati e godibili. Il senso di distacco e la nostalgia che permeano tutto il lavoro sono ben resi ma anche temperati dalla dolcezza dell’interpretazione, e dall’ottima qualità di musica e arrangiamenti. Pregevoli i frequenti interventi del violoncello, che forniscono pathos e profondità, e ben equilibrato l’utilizzo di un poco di elettronica. Ogni brano è preceduto dai suoni dell’acqua, del mare e del suo lavoro, compresi due gradevolissimi intermezzi solo strumentali, assai evocativi. Nel complesso un ottimo lavoro. Consigliabile.