MAI SENTITA COSI’ TANTA BRUTTA MUSICA. PERCHE’?

Dic. 2022

Credo, e non sono l’unico a dirlo, che il mondo della canzone in Italia e non solo, stia attraversando uno dei suoi periodi di massima depressione. Mai si erano ascoltate così tante brutte canzoni. Mai si era assistito ad una iperproduzione come in questi ultimi anni, con uffici stampa di artisti o sedicenti tali che inondano le redazioni di riviste e giornali, specializzati o meno, online o cartacei. Certo, la tecnologia ha reso più facile la registrazione di un brano, ha agevolato la realizzazione di singoli, Ep ed album che non si vendono più, ma che vengono prodotti in quantità inquietante, alla spasmodica ricerca del “colpaccio” che possa trasformare un mediocre strimpellatore in una star. Il problema è che con una certa frequenza la mediocrità riesce a farsi accettare semplicemente perché al di sopra di questa c’è ben poco da scegliere mentre al sotto c’è una foresta di illusi senza arte né parte. Al di là di Sanremo, sono via via sparite dalla tv le grandi manifestazioni canore che hanno lasciato il posto ad una valanga di talent ove tutti, ma proprio tutti, cantano e suonano con la convinzione che basti la telecamera di una qualunque televisione per fare di un anonimo stupratore della musica un big delle sette note. Quella della tv è un’attrazione fatale che non risparmia nessuno. Uomini e donne di ogni età, senza alcun ritegno, si sentono spinti a rendersi protagonisti di penose esibizioni semplicemente per poter dire di essere stati in televisione. Padri e madri di famiglia, ultraquarantenni, rincorrono ancora il sogno del successo presentando una canzone sgangherata o maltrattando uno strumento musicale. Questa deriva che pare inarrestabile, sta partorendo plotoni di cantanti che non sanno cantare, musicisti che non sanno suonare e improbabili personaggi che alla fine intralciano il cammino di quei pochi che artisti lo sono davvero. Da qui la sagra delle nullità che continuano a rincorrere sogni a loro preclusi mentre il Paese ha un disperato bisogno di idraulici, elettricisti, carpentieri, carrozzieri, muratori, camerieri. Le tecnologie che hanno reso tutto più facile, evidentemente hanno congelato la capacità di fare i conti con i propri limiti, hanno annichilito il senso estetico, hanno accecato anche i familiari più stretti che un tempo esortavano a fare altro, risparmiando a molti figli e parenti sognatori, imbarazzanti figuracce. Per questo, ormai da qualche tempo, la nostra rivista ha scelto di scegliere. Evitando, nel nostro piccolo, di alimentare illusioni senza speranza e spingendo, al contrario, chi a nostro avviso potrebbe avere uno spiraglio di possibilità. Senza però mai rinunciare all’ascolto di ciò che finisce sulle nostre scrivanie. Anche a costo di farci del male.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su google
Google+
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su pinterest
Pinterest

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua navigazione, se procedi nella navigazione ne accetti l'utilizzo.