E’ di recente pubblicazione “Le conseguenze della notte”, il nuovo album di Brando Madonia, cantautore siciliano originario di Catania che inizia il proprio percorso artistico dando vita a diverse formazioni finchè, nel 2012, con due amici dà vita alla band Bidiel con la quale partecipa a Sanremo Giovani; con questo gruppo realizza due album, lavora molto in dimensione live e intanto frequenta il Dams, specializzandosi successivamente in composizione di musiche per film a Roma. Decide quindi di proseguire il suo cammino come solista e avvia un nuovo progetto discografico con l’etichetta di Carmen Consoli.
“Le coneguenze della notte” è un album caratterizzato da otto tracce, con un buon decollo e qualche cedimento che mi fa pensare che un Ep probabilmente sarebbe stato più adeguato. Intendiamoci, Brando è uno che ha dimestichezza con il mestiere e ne fa largo uso, soprattutto in quel paio di circostanze nelle quali le canzoni convincono meno. S’inizia con “Le particelle elementari”, forse il brano più riuscito dell’album, fruibilissimo, ben eseguito e con una struttura classicissima sorretta da buoni arragiamenti. Buono anche “Io non odio te”, canzone dal buon andamento pur senza nulla di indimenticabile. “Metropolis” è un brano musicalmente interessante e ben interpretato; testualmente al servizio di un ascolto facile pur nella sua pienezza musicale. Anche “Chilometri” dà continuità a questo percoeso sin qui vissuto con leggerezza e che così sarà sino all’ultima nota, senza generare sussulti. “Murakami” mi conferma un pop in coerenza con il progetto, piacevole e concepito con un certo gusto. In “La persona più forte del mondo” la linea melodica mostra un po’ la corda ed il brano, alla fine, risulta meno convincente. Altrettanto direi pee “Un lago”, in cui viene fuori il mestiere del cantautore che sopperisce alla fragilità complessiva del pezzo per approdare poi alla chiusura con “Risplendi” che riporta il disco in quota pur senza entusiasmare nella sua pur buona esecuzione. Direi dunque che l’album di Brando Madonia merita l’ascolto, soprattutto nella prima parte, rivelando alcune felici intuizioni ed una indiscussa professionalità nell’esecuzione vocale ed anche nella pulizia dei suoni. E’ un lavoro piacevole nella sua semplicità e, come ho già scitto, la parte migliore sarebbe stata forse più compatibile con un Ep, meno impegnativo di un album nella sua concezione e nel suo equilibrio complessivo.