“CI VUOLE CORAGGIO”, IL PRIMO OTTIMO ALBUM DEGLI AZI

Affluisce quotidianamente sulle nostre scrivanie tanto materiale da ascoltare di solisti o band che spesso deludono le nostre attese. E’ certamente l’effetto dell’iperproduzione di questi tempi strani o fors’anche il limite di una creatività in affanno. Ma fortunatamente, di tanto in tanto, si accende una luce e questa volta è accaduto con gli AZI, una giovane band di Ascoli Piceno formata da Laura Ubaldi (voce e basso), Leonardo Travaglia (chitarre) e Marco Bruni (batteria).

La formazione si è costituita nel 2017, ha suonato in parecchi locali e poi ha deciso di mettersi al lavoro per realizzare il suo primo album, appunto questo “Ci vuole coraggio” che contiene sei tracce. Nulla di iperbolico, è bene precisarlo subito, però si ascoltano con piacere sei brani ben eseguiti, senza cedimenti, all’insegna di un rock deiso ma non forsennato, con la voce di Laura che conferisce all’insieme un tocco di freschezza in più, ben assecondata strumentalmente dagli altri componenti della band. Non so se l’ordine dei brani del cd è lo stesso che seguirò io, ma poco importa. Inizio ascoltando la canzone che dà il titolo all’intero progetto e la scopro musicalmente lineare, senza la ricerca di effetti strani, mi accorgo quasi subito che “gira bene” e che risulta piacevole.  “Cicatrice” si apre con una schitarrata che per qualche istante mi fa temere di essermi sbagliato ed invece giunge presto la voce un  po’ acerba, ma piacevole (forse più piacevole proprio perchè un po’ acerba) di Laura e tutto si assesta in un brano di buona fruizione, forse un po’ simile al precedeente, ma strutturalmente buono. Ascoltando “La notte” mi viene da pensare che in questo gruppo è apprezzabile il connubio tra la voce a tratti dolce a tratti decisa in un’atmosfera rock che non va mai sopra le righe, ma che lascia una percezione costante senza mai risultre aggressiva; buona anche la liea melodica. “Dove si sta bene” è un brano dinamico, ben ritmato, eseguito con lineare semplicità con suoni puliti e comincio ad ascoltare con più attenzione anche i testi, immediati, ma mai banali. “Autostrada” mi conferma le stesse impressioni, c’è vivacità, c’è freschezza ed è un ascolto gradevole. E vado a chiudere con “Cerco”, quello che a mio avviso è il miglior pezzo dell’album sia sotto il profilo testuale, sia musicalmente, senza sbavature, come l’intero lavoro.  Consiglierei questo album a chi volesse ascoltare un po’ di rock all’italiana, presente ma mai eccessivo, sicuramente con ampi margini di miglioramento, ma già sufficietemente definito per conferire una cifra artistica a questa band che serebbe un peccato si perdesse per strada perchè qui di potenzialità interessanti ve ne sono. Meritano di essere coltvate.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su google
Google+
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su pinterest
Pinterest

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza cookies per migliorare la tua navigazione, se procedi nella navigazione ne accetti l'utilizzo.