E’ da alcuni giorni in circuitazione “Isteria di massa”, il primo album della band Icona Cluster (formazione costituitasi nel 2020, nel pieno della pandemia, caratterizzata da sei componenti, ciascuno portatore di proprie esperienze artistiche e musicali, convogliate tutte nel nuovo progetto; il primo singolo del gruppo esce nel 2021, s’intitola “Aspetta e vedrai” ed è inserito in questo album; interessante la dimensione internazionale dei live della band che ha suonato in Europa ed anche in Corea del Sud).
L’album è caratterizzato da undici brani, componenti di un mosaico musicale piuttosto impegnativo (forse anche troppo), con aspetti che alla fine dell’ascolto convincono solo a metà. Andiamo con ordine. L’elemento che emerge maggiormente in questo album è l’estrema cura della musicalità; sono canzoni che hanno una scarsa vocazione narrativa (anche se talvolta i testi regalano immagini interessanti) a tutto vantaggio di andamenti musicali agili, dinamici, ben ritmati ed ancor meglio arrangiati. E’ quindi la musica l’elemento dominante con alcune belle incursioni della tromba di Giovanni Tamburini. Ciò però rende via via meno sorprendente l’ascolto concedendo alcuni momenti di distrazione anche per la similitudine di alcune canzoni. Le cose migliori personalmente le trovo in “Pigro” ed in “Restare a guardare” e, in parte, anche in “Aspetta e vedrai”. Detto questo, non perdiamo di vista il fatto che si tratta del primo album per gli Icona Cluster e che comunque da questo lavoro una certa cifra artistica del gruppo traspare. La struttura musicale d’insieme è certamente interessante. Occorre limitare la replica di sè stessi.