RAFFAELE SPIDALIERI, NEL SEGNO…DELLA VERA CANZONE D’AUTORE

Raffaele Spidalieri è un medico, poeta, cantautore, originario di Campobasso. Nel nostro caso è soprattutto un cantautore ed anche un poeta, con alle spalle un percorso artistico ricco di riconoscimenti e di apprezzamenti, attraversato tutto dalla sua grande passione per le canzoni di Fabrizio De Andrè e da quel suo rionoscersi profondo nel mondo del cantautorato più vero. Nel suo nuovo album, “Il segno dell’acqua” si ritrova tutto questo e tanto altro, dai testi, che potrebbero vivere di vita propria anche raccolti in un libro ai suoni puliti, precisi, mai casuali della band Adrenalina Junkie alla quale si è succssivamente affiancato Luca Ravagni, sassofonista di primissima fascia.

Insonna, gli ingredienti ci sono tutti per mettere insieme undici tracce, forse non tutte riuscitissime, ma tali da dare vita comunque ad un prodotto finale di ottima qualità. La voce forte e chiara, ma mai spigolosa, di Spidalieri, ci accompagna in un viaggio emozionale intenso sin dal primo brano, “La figlia del dottore”, che rimarrà pe me il meglio dell’album, unitamente al bellissimo brano strumentale che dà il titolo all’intero progetto, Detto qusto, non significa certo che il resto del lavoro non sia degno di nota (penso per esempio a “La casa” o “Sul bianco e sul nero” che hanno un potenziale narrativo di grande intensità, mentre tra i brani meno riusciti ci metto “Dimmi una cosa”, forse perchè il cambio di ritmi e di suoni è troppo repentino rispetto al resto dell’album o forse più semplicemente perchè non mi sembra gran cosa. Come spesso mi ritrovo a dire in queste circostanze, probabilmente mi sarei limitato a otto tracce per essere certo di riuscire a mantenere sempre viva l’attenzione di chi ascolta, la qual cosa comunque in questo progetto riesce piuttosto bene, sia per la ricercatezza dei testi, sia per gli arrangiamenti che offrono continue diverse soluzioni strumentali. Concludendo, siamo al cospetto di un bel disco (a dicembre uscirà giustamente anche il vinile) che mantiene salda la tradizione cantautorale più schietta e ruspante, senza compiacersene troppo, ma con serena ed autentica passione.

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