“BLACK GLASS OF GIN”, L’ALBUM DEI 404. OTTO TRACCE BRIT POP

E’ da alcuni giorni in circuitazione “Black glass of Gin” il nuovo album dei 404 caratterizzato da otto tracce di rigorosa matrice brit pop. Il disco si rifà alla musicalità di un periodo particolarmente caro alla formazione: gli anni ’90, anche se, personalmente, ci ritrovo in alcuni brani echi non distanti dal beat anni ’60/’70.

Se come dicono i 404 l’obiettivo di qusto progetto è quello di fare rivivere sonorità di un passato che di fatto non èmai tramontato davvero, allora credo di poter dire che l’operazione è pienamente riuscita. Otto tracce sono la giusta calibratura per questo inedito revival che si richiama al passato superando la dimensione meramente nostalgica per offrire buone canzoni, senza cadute di stile, non cedendo mai alla tentazione di adagiarsi su semplici scopiazzature. La formazione nasce a Roma nel 2015 da un’idea di Giuseppe Buongiorno ed è una formazione modulare nella quale si inseriscono di volta in volta musicisti perlopiù impiegati in dimensione live. L’album è stato preceduto da due singoli il secondo dei quali, “Papers on the Rain” ha fatto da apripista al progetto più smpio di cui sto scrivendo. E proprio “Papers on the Rain” è a mio avviso il brano più riuscito insiene a “Never Forges Her”, entrambi hanno un qualcosa in più musicalmente, senza però nulla togliere  alle rimanenti tracce, in particolare a “Michelle Burnage” che davvero rievoca atmosfere ben più distanti dagli anni ’90. Nell’insieme direi dunque che si tratta di un buon lavoro in cui ho apprezzato anche la scansione dei brani collocata facendo sì che si alternassero canzoni di stampo quasi cantautorale e brani musicalmente più strutturati. L’ascolto risulta dunque piacevole e mai monotono, senza particolari eccellenze, ma realizzato con giusta professionalità in un equilibrio musicale e vocale di buon livello.

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