E’ uscito in questi giorni “No Saturday Nites”, singolo dei The Loyal Cheaters estratto dal loro debut album “Long Run…All Dead!”. Non volendo limitarmi al solo singolo, ho voluto andare ad ascoltare le dieci tracce dell’album per cercare di capire qualcosa in più di questa band formata da tre ragazzi ed una ragazza, che è chitarrista ma anche voce del gruppo.
Il genere di questa band è un rock decisamente aggressivo, fatto di sonorità estremamente dinamiche, talvolta un po’ eccessive, che pone in risalto un buon risultato d’insieme, soprattutto perchè si rivela felice la scelta di avere una cantante che grazie alla propria estensione vocale, non risulta mai sommersa dai suoni, ma ne è padrona con buona autorevolezza. Questo è un aspetto importante poichè sono molte le formazioni rock affette da una patologia comune: sonorità troppo imponenti tanto da annegrae completamente la voce del cantante, vanificando in tal modo anche l’aspetto testuale, che potrà anche non essere un concentrato di alta letteratura, ma che se esiste deve avere una propria funzione e deve “arrivare”. La voce di Lena McFrison invece arriva sempre, forte e chiara ed allora tutto l’insieme ne trae giovamento. Dicevo che quello di questa band è un rock vivace, a tratti direi anzi scatenato, che riesce però a mantenere una certa pulizia nei suoni e pone a tratti in risalto buone individualità. Le dieci tracce forse sono troppe, tanto che in realtà nella seconda parte dell’album si ha talvolta la sensazione di stare ascoltando sempre la stessa canzone, ma probabilmente una sensazione più coinvolgente e quindi molto diversa la si potrebbe ricavare in dimensione live, proprio per le caratteristiche di questa band che dà l’impressione di poter “arrivare” molto meglio in presa diretta, cioè dal vivo, soprattutto se riesce a mettere in campo quell’accento di personalità in più che servirebbe per meglio definire la cifra artistica di un gruppo che fa del buon rock, ma un rock non molto diverso da quello che fanno molte altre band. In conclusione, pensando soprattutto che questo progetto è un debut album, vi sono svarati elementi per poterlo considerare un buon lavoro, a condizione che rappresenti una solida base dalla quale partire per una ricerca di originalità più marcata, sino a divenire un tratto distintivo meno omologabile.