E’ recentissima l’uscita di “Michelangelo”, debut album del ventenne cantautore omonimo, romano con alle spalle l’uscita di alcuni singoli che il mondo social ha dimostrato di gradire. Il cd contiene dieci tracce e si sviluppa nei meandri di diversi chiaroscuri che, alla fine, ne rendono impervia l’identità. Forse, anche in questo caso, come già riportato per altri artisti, sarebbe stato più appropriato un Ep che, riducendo gli spazi limita anche i cedimenti.
Si inizia, non benissimo, con “Lacrime”, brano vagamente pop-rap che non dice molto sia dal punto di vista testuale sia musicalmente. Va un po’ meglio con “In due a lottare” che ha una linea melodica più “leggibile”, discreti arrangiamenti ed una buona apertura. “Hollywood” è una canzone che ha un buon andamento con qualche inciampo e che scivola via senza indurre ad un riascolto. E stenta a decollare anche “Persi dentro” che tenta un ritornello non sufficientemente efficace. Meglio “Solo tu” dove si ritrovano delle intenzioni che risultano interessanti anche dal punto di vista testuale, mentre “Versace” è un pezzo di discreta fruibilità e poco più. Merita invece un riascolto “Così forte” anche perchè, più di altri brani, dà respiro alla dimensione vocale di Michelangelo, che non è per niente male. E piacevole è il gioco di parole, soprattutto nelle battute iniziali di “Madame”. Interessante è “Falli parlare”, bel ritornello, bella linea melodica e buon testo. E si va a chiudere con “La sua maglia rosa”, un pop-rap con un buon testo ed una bella interpretazione vocale per una chiusura decisamente migliore di quanto non lo sia stata l’apertura di questo progetto. Precisando subito che qui di memorabile non c’è nulla ed i brani riusciti più di altri sono forse un paio, traspare comunque un potenziale complessivo (vocale ed anche compositivo) che può certamente costituire una buona base di partenza. Trattandosi di un debut album il giudizio può essere comunque complessivamente positivo. Il vero quesito è se fosse il caso di avventurarsi nel progetto di un album forse con un po’ troppa fretta.