“Vanità” è il titolo del debut album della rock band italiana dei Fuga da Los Angeles, una formazione costituitasi per puro caso alla fine del 2019. Quattro musicisti reduci da un tour in California, si ritrovano all’aeroporto in attesa di una partenza che viene prorogata di alcune ore. Per ingannare il tempo, estraggono gli strumenti dalle loro custodie e…scoprono che il loro modo di pensare alla musica è caratterizzato da affinità ed un’immediata intesa che fanno subito pensare alla formazione di un gruppo. Escono i primi due singoli e, da pochi giorni, questo album cartterizzato da sette tracce.
Quella che viene definita rock band è in realtà una band che propone un genere rock/pop di più immediata fruibilità e che alla fine riesce a mettere insieme un prodotto che non ha nulla di epocale, ma che non ha sbavature nè incertezze. S’inizia con il brano che dà il titolo al progetto e che suscita interesse e curiosità soprattutto per l’impeccabile equilibrio tra suono e voce, il che quando si parla di band ed ancor più di rock band, da alcuni anni è diventato un requisito tutt’altro che scontato. In “Whisky boulevard” si apprezza un buon testo pur se il brano è meno immediato di quello precedente. Scorre piacevolmente e senza sussulti “Anima fragile” mentre “Cargo” arriva più facilmente grazie anche ad un testo che va in scioltezza e che ben si coniuga con un andamento vivace. “Non riesco a respirare” nelle prime batture accenna ad un rock più ruvido, ma anche in questo caso riemerge presto la vera anima del gruppo. In “L’una di notte” l’atmosfera si fa più melodica pur mantenendo sonorità decise, molto buona anche la linea melodica. E si va a chiudere con “Aria d’estate”, altro brano fruibile, molto semplice, gradevole musicalmente. Trattandosi di un debut album si può certamente parlare di un buon lavoro. Manca il colpo d’ala, il brano particolarmente trainante, ma l’ascolto complessivo è piacevole così come è palese la sensazione di una band che potrebbe riservare in futuro interessanti sorprese.