55 ANNI OR SONO PRIMA “HIT PARADE” DI LELIO LUTTAZZI

Gio ago 16

Cinquantacinque anni or sono, il 6 gennaio del 1967, Radio Rai mandava in onda, alle ore 13, la prima “hit parade” condotta da Lelio Luttazzi. Lo ha ricordato il MEI nei giorni scorsi. Non lo hanno ricordato molti altri. Eppure, la storia della canzone italiana, è stata segnata per un decennio da quell’appuntamento del venerdì che faceva ascoltare i brani più venduti della settimana, inducendo gli appassionati ad incollare l’orecchio alla radio per scoprire le posizioni in classifica dei loro beniamini, ma anche per scoprire altri brani ed altri artisti.

Era l’epoca dei vinili, dei 45 giri con le loro due facciate, la prima con il brano trainante, cercato, ascoltato, la seconda spesso con brani destinati ad un rapido oblio, salvo qualche rarissima eccezione, come avvenne nel 1968 allorquando Adriano Celentano con la sua etichetta Clan produsse un 45 giri con “Azzurro” nella facciata A e “Una carezza in un pugno” nella B, due successi enormi. Erano anche gli anni dei pudori e delle censure e clamoroso fu il caso di “Je t’aime, moi non plus” portato al successo nel 1969 da Jane Birkin e Serge Gainsbourg tanto che scalò le vette delle hit parade internazionali ed in Italia approdò al primo posto, ma Luttazzi dovette limitarsi a citarne il titolo e gli interpreti perchè la canzone recava riferimenti espliciti ad un rapporto sessuale. Inutile dire che il fatto fece raddoppiare le vendite del 45 giri. Erano gli anni dell’esplosione di Lucio Battisti e del suo sodalizio con Mogol che portò la coppia a scrivere camzoni memorabili, ma soprattutto erano gli anni in cui i dischi (soprattutto i 45 giri) si vendevano come il pane ed ancora non avevano preso piede i cantautori storici che in un 45 giri ritenevano non fosse possibile esprimere in completezza la loro arte, affidandosi quasi esclusivamente ai 33 giri, i vecchi “padelloni”. Quando questa convinzione si diffuse sempre più, finì la storia della “hit parade” di Luttazzi, che cessò le trasmissioni del venerdì nel 1976. Nessuno aveva ancora previsto che di lì a pochi anni il vinile sarebbe stato soppiantato dai cd, replicando a poco a poco le due dimensioni dei 45 e dei 33 giri con i singoli e gli album ed inserendo un dimensione mediana, quella degli Ep, che non sono “solo” un singolo, ma non sono un album. Ma mentre nell’epoca dei vinili per giungere all’assegnazione di un “disco d’oro” l’artista doveva avere venduto un milione di copie (il primo disco d’oro in Italia fu assegnato a Natalino Otto nel 1952 con “Non dimenticar (che t’ho voluto bene)”; il primo artista italiano ad aggiudicarsi il premio con un 33 giri fu Franco Battiato con “La voce del padrone”), il numero si ridusse progressivamente con l’avvento dei cd sino ad arrivare a qualche migliaio di copie ormai vedute con grandi affanni. Anche per questo dunque la “hit parade” di Lelio Luttazzi deve essere ricordata come un evento nel mondo della canzone italiana, perchè era una forma di promozione ed infornazione musicale e discografica importante che fece epoca, monitorando, sia pure in modo non esaustivo, il mercato discografico all’epoca molto fiorente.

Giorgio Pezzana

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