FEDERICA BALUCANI RILEGGE IL MEGLIO DELLA CANZONE NAPOLETANA

Ecco un disco che non dovrebbe mancare negli scaffali di un vero appassionato di musica ed in particolare di musica italiana. Si tratta del primo album da solista della cantante lirica Federica Balucani che ha messo a disposizione della canzone popolare la sua splendida voce per reinterpretare con l’album “Neapolis” dieci canzoni napoletane di grande successo (per l’esattezza nove più la bellissima “Caruso” di Lucio Dalla), da “Core ‘grato” a “O sole mio”, da “Reginella” a “O surdato ‘nnamurato” e via via sino a “Monastero ‘e Santa Chiara” e “Voce ‘e notte” ed altre ancora.

Insomma, i grandi classici della canzone partenopea che nel corso degli anni sono stati via via interpretati da innumerevoli artisti italiani ed internazionali. Federica Balucani, con la collaborazione del pianista Pepe Gurioli, ha però voluto rileggere ciascuno di questi brani fornendone una versione completamente rinnovata, avvalendosi anche della musica elettronica, senza però intaccare in alcun modo le versioni originali di ciascuna di queste canzoni senza tempo. Un lavoro interessante perchè, se nelle scuole italiane si studiasse un po’ di storia della musica anzichè costruire pifferi per i saggi di fine anno, anche le nuove generazioni potrebbero apprendere il peso enorme che ebbe la canzone napoletana nel percorso della storia della canzone italiana, partendo dalle romanze, passando attraverso il melodico e l’epoca degli urlatori, per approdare a ciò che si ascolta oggi. Del resto, non a caso, pur non essendo previsto da alcun regolamento, non vi è stata una sola edizione del Festival di Sanremo che non abbia avuto tra i suoi ospiti o, più frequentemente in gara, uno o più cantanti di scuola napoletana. Federica Balucani, di orgini umbre, è una soprano che piaceva ad Ennio Moricone, che più volte è stata apprezzata nella Banda Musicale della Polizia di Stato in diversi programmi televisivi, che si è formata presso il Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena e che ha avuto l’apertuta mentale e le capacità tecniche che le  hanno consentito di dotarsi di un repetorio estremamente eterogeneo che l’ha portata ad esibirsi su alcuni dei più importanti plcoscenici italiani ed internazionali. Personalmente ho sempre apprezzato moltissimo musicisti e cantanti che, pur dovendo la loro formazione a percorsi di studi in Conservatorio, hanno poi saputo personalizzare la loro preparazione non disdegnando la canzone popolare o la musica leggera. Federica Balucani ne è un esempio straordinario e questo album è la sintesi più eloquente di chi ha saputo creare un filo conduttore tra passato e presente dimostrando, ancora una volta, che la musica, a prescindere dal genere di appartenenza, quando è grande musica è per sempre.

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