E’ uscito in questi giorni “Cibo e sesso”, il nuovo album di Miriam Ricordi, cantautrice rock pescarese laureatasi al Conservatorio “D’Annunzio” della sua città, chitarrista con alle spalle un altro album (“Persuadimi”) e svariati singoli. L’album in questione è caratterizzato da otto tracce e va subito detto che si tratta di un lavoro ben strutturato nel quale l’incontro tra musica e voce si fonde sempre piacevolmente, senza sovrapposizioni, con una dimensione vocale determinata e sicura ed una misura musicale estremamente pulita.
Il disco si apre con “Mi esplode la testa” all’insegna di un rock deciso e dinamico caratterizzato da un buon arrangiamento in cui ben si colloca un sax scatenato. In “Venezia” la voce rivela ancor più la sua potenza senza però mai andare oltre in un contesto compolessivamente meno convincente del brano di apertura. “Pronto dottore” presenta caratteristiche musicalmente molto interessanti, più di quanto non lo sia la parte testuale. “Ossa rotte” è forse il brano più azzeccato dell’album, molto buona la linea melodica ed un ritornello che “arriva” con forza. Più scontata è invece “Metabolismo” e fors’anche sorretta da una minore fruibilità. “Siano sordi davvero” è invece all’opposto, è un brano molto fruibile , con un testo metricamente assai funzionale anche se con un paio di passaggi un po’ stucchevoli (“ma dove vai se la banana non ce l’hai” ce lo poteva risparmiare); sempre eccellente è però la voce di Miriam. Canzone decisamente più tranquilla è “Tutto al suo posto”, che diventa interessante dal punto di vista interpretativo, a dimostrare che siamo al cospetto di un’artista che può accostarsi ad ogni genere con assoluta scioltezza. E si chiude tornando al rock più irruento con “Vieni a provare”, adrenalinico dopo un avvio che pare una dolce ninna-nanna. Otto brani che si ascoltano con interesse e che non rivelano sbavature, prescindendo da quello che possiamo ritenere più o meno riuscito. Pur senza presentare picchi di particolare eccellenza, si tratta di una raccolta di canzoni che intuibilmente ha in una dimensione live una sua potenzialità di coinvolgimento non trascurabile. E la voce di Miriam non ha mai un’esitazione.