Ha qualche bella intuizione questo “Via d’uscita”, il nuovo album di Cesare Isernia recentemente posto in circuitazione da Apogeo Record e caratterizzato da dieci tracce, tre delle quali interpretate in dialetto napoletano, omaggio alla sua terra da parte del cantautore. Dico subito che ci troviamo al cospetto di un progetto che non insegue le mode del momento, non si avventura in strani percorsi musicali, non tenta di essere originale ad ogni costo.
Il primo dei dieci brani s’intitola “Credi in te”, ha una buona linea melodica ed un buon testo, piace anche l’arrangiamento, la voce è pacata e ben strutturata. “Se ci penso” ha un linea melodica meno convincente, ma emerge nitido i taglio cantautorale che caratterizza per altro l’intero lavoro, interessante anche qui il testo. “La luna che parla” ha un andamento più dinamico ed un arrangiamento essenziale, ma coerente. “Tua” è una bella canzone, delicata, che dipingr situazioni ed istanti con garbo. Piacevole “Quando piove a Napoli”, ben arrangiata e con un andamento che s’accompagna ad un testo che offre immagini suggestive. “Sotto ‘a luna” è il primo dei tre pezzi cantati in napoletano, nell’insieme un brano gradevole nel quale spicca una chitarra dalle note intense. Scivola piacevolmente anche “Quella parte di te” che precede un’interessante “Marilyn Monroe”, anche questa cantata in napoletano con un ritmo sorprendentemente tra il swing ed il jazz che rende il brano un qualcosa di completamente diverso ed a sè stante rispetto al resto dell’album. E si va alle conclusioni con “Un attimo” che poco o nulla aggiunge al contesto generale prima della bella “‘A Via Crucis” in napoletano, brano delicato ed intenso che chiude degnamente il percorso di questo lavoro. Come dicevo in apertura, Cesare Isernia non va certo a caccia della facile fruibilità con questo cd, anche se i brani non sono certamente difficili pur in quella ricercatezza testuale che ne caratterizza alcuni. Però il disco per chi ascolta è un piacevole diversivo e riconcilia con il piacere di fare buona musica, oggi non così frequente.