“Emily studiava” è il nuovo Ep di Emily Breva (che all’anagrafe si chiama Anna, mentre Breva è il nome di un vento che talvolta agita le acque del lago di Como), cantautrice milanese che in Emily raffigura la sua amica immaginaria intorno alla quale ruotano molti dei suoi pensieri. Un progetto caratterizzato da sei tracce con un denominatore comune: un grande desiderio di assecondare la dinamicità della musica sino al punto di sacrificare la dimensione narrante. Il che significa che questi sei brani sono mediamente fruibili dal punto di vista musicale, ma non riescono a tretteggiare storie o situazioni altrettanto fruibili.
S’inizia con “Io non ho visto niente” che nella linea melodica, ma ancor più dal punto di vista interpretativo, ricorda alcuni brani d’ispirazione anglosassone dei primi anni Settanta, diverso il discorso delle sonorizzazioni che percorrono strade contemporanee; non sempre convincente la voce a tratti “miagolante”. “Emily studiava” è il brano che dà il titolo al progetto, pezzo assai dinamico nell’insieme piacevole all’ascolto. Ancora all’insegna di una ritmica sostenuta è “Continua a guardarmi”, brano molto scandito che asseconda la struttura musicale rendendo difficile l’identificazione testuale. “Ossitocina” ribadisce sensazioni già espresse, ma il brano in sè è assai meno piacevole. Potrebbe essere invece più interessante “Tiempo pe’mme”, soprattutto per la linea melodica che prende le distanze da quanto ascoltato sino a quel momento con l’arricchimento della dimensione rap partenopea, ma con un arrangiamento che suscita qualche perplessità. Si va a chiudere con “Inginocchiati” che si ricollega in parte alle prime tracce, torna una pienezza musicale a tratti eccessiva che spesso “oscura” la voce pur se nell’insieme si tratta di un pezzo gradevole. La sensazione complessiva è di avere a che fare con una voce interessante ed anche piuttosto poliedrica nelle sue espressioni, che deve però confrontarsi con brani poco convincenti e non sufficientemente identitari della personalità artistica di Emily.