“Partire” è il titolo del nuovo Ep dei Frammenti, una band trevigiana che con questo ed altri progetti discografici tratteggia svariati concetti di viaggio. Quattro tracce, certamente colme di buone intenzioni, ma fragiline dal punto di vista musicale ed anche da quello narrativo.
I concetti emergenti sono quelli di bevute un po’ troppo generose (molto ricorrenti nel concepimento di certa musica contemporanea, quasi fosse una nota di merito), una provincia che sta troppo stretta per chi sogna in grande, un’immagine quasi onirica come quella di Fukushima ed il ritratto di un personaggio, quale è il giullare, che affonda le proprie radici in tempi remoti. Qui e là qualche sprazzo di sentimenti, una discreta fruibiltà, linee melodiche non sempre convincenti per quattro brani che per certi aspetti si somigliano e che hanno come denominatore comune il fatto che, salvo che per qualche ritornellino che “arriva”, non decollano mai. Non una grande prova questa dei Frammenti che a mio avviso dovrebbero fare un attento esame su ciò che ritengono potrebbero essere le loro potenzialità perchè, se i limiti oggettivi sono quelli che emergono dall’ascolto di questo Ep, i margini di crescita si fanno esigui e di pari passo lo diventano anche le possibilità concreta di ottenere riscontri promettenti.