Pubblichiamo questa notizia così come l’abbiamo ricevuta. Senza alzare barricate, ma allo stesso modo senza nasconderci dietro ad una cortina di indifferenza. Che i rapporti di molti artisti con la Siae si siano fatti sempre più tesi, è un fatto facilmente rilevabile. Che la Siae abbia problemi amministrativi ed organizzativi da superare è altrettanto conclamato. Così come appare ormai sempre più evidente che la Siae sta perdendo il monopolio assoluto della gestione dei “prodotti dell’ingegno”. Forse sarebbe il momento di giocare a carte scoperte, su tutti i fronti perchè in gioco c’è il futuro di troppe espressioni artistiche.
Francesco «Kento» Carlo, rapper militante e blogger, ha annunciato oggi in un’intervista con Francesco Prisco del Sole 24 Ore, di avere lasciato la Siae per affidarsi a Soundreef per la raccolta dei suoi diritti d’autore. «Preferisco passare a un piccolo player privato come Soundreef – spiega il rapper – che mi assicura trasparenza nella rendicontazione e certezza nei tempi di pagamento. Vivo di musica, sono laureato in legge ma ho sempre fatto una certa fatica a comprendere i meccanismi di rendicontazione di Siae. Il voto per censo, meccanismo in virtù del quale i grandi autori pesano più di quelli piccoli, poi mi penalizza. Meglio una realtà di dimensioni ridotte in cui posso avere sempre voce in capitolo sulla mia attività. Ci ho riflettuto a lungo – aggiunge Kento – prima di prendere questa decisione. Alla fine alla scelta ha contribuito qualcosa di terribilmente concreto: faccio molti concerti e Soundreef ti offre online un form nel quale tu inserisci i dati degli eventi che farai con il relativo cachet e già ottieni un preventivo di quanto incasserai di diritto d’autore. Per chi fa il mio mestiere è una cosa sacrosanta».